Edizioni Sonda

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Dialogo con Nessuno

Ormai devo avere un orologio dentro. Alle sette precise mi sveglio e apro gli occhi. Come stamattina.
Nessuno mi ha fissato e ha guaito.
Io: Da quando sei sveglio?
Nessuno: E’ da un pezzo che ti osservo. Stanotte eri agitato.
Io: Devo aver fatto un brutto sogno. Ah, sì, ora mi ricordo. Ero affacciato su una voragine profonda, tirava un forte vento e stavo per precipitare. Ma poi è arrivato mio padre a salvarmi. E tu, che sogni fai?
Nessuno: Sogni da cani, naturalmente. Ma per lo più sogno i giorni in cui mi trascinavo da randagio in città.
Io: Avevi degli amici tra gli altri cani o litigavi con loro?
Nessuno: Non ho mai litigato con nessuno e a nessuno ho cercato di rubare il cibo. Prima che mi prendessi tu, ero diventato amico di una cagnolina. Era talmente ingenua e sprovveduta, che non riusciva mai a trovar da mangiare. Se non l’avessi aiutata io, probabilmente sarebbe morta di fame.
Io: Com’era finita in strada?
Nessuno: Non volle mai dirmelo. Dovevano averla trattata da principessa finché l’avevano tenuta in casa. Perciò era timida e spaurita. Finché siamo stati insieme, mi sono occupato io di lei e spesso ho dovuto difenderla dalle grinfie di altri cani.
Io: E poi cosa ne è stato di lei?
Nessuno: Fu raccolta da una anziana signora, alla quale aveva cominciato a fare delle moine quando la vedeva arrivare nel parco che frequentavamo, in attesa che qualcuno ci portasse un po’ di prosciutto non ancora scaduto. Un giorno la prese in braccio e le disse: “Ti va di venire con me? Ti tratterò bene. Ci faremo compagnia e ti darò pranzo e cena. Penso di chiamarti Gianna, come mia sorella, che è morta due anni fa. Eravamo molto legate”.
Io: L’hai più rivista?
Nessuno: No. Subito dopo incontrai te ed è cominciata un’altra storia.
Io: Ti piacerebbe rivedere la tua amica?
Nessuno: Chissà dov’è in questo momento.
Io: Temi che la signora che l’ha presa l’abbia abbandonata?
Nessuno: Non mi sembrava il tipo. Può darsi che si sia trasferita in un’altra parte della città, però. Ma era troppo anziana per pensare a traslochi.
Io: Pensi che potremmo ritrovarla nel parco che frequentavate?
Nessuno: Può darsi.
Io: Faremo un salto più tardi.
Verso le dieci ho messo il guinzaglio a Nessuno e siamo andati al parco Sempione.
Io: Vorrei toglierti il guinzaglio e farti correre, ma ci sono troppi bambini.
Nessuno: Dovresti portarmi la mattina presto, quando non c’è ancora nessuno.
*Io: Domani veniamo prima di colazione, promesso. Non vedo cagnoline in giro.
Nessuno: La padrona di Gianna starà ancora dormendo. Ricordo che era un po’ malferma sulle gambe. Può darsi che oggi non venga.
Io: Che cosa vorresti chiedere a Gianna?
Nessuno: Vorrei solo vedere se è ingrassata. Era magra da far pietà quando stavamo insieme.
Un’ora dopo siamo tornati a casa, ciascuno con i suoi pensieri.

 


La serie del piccolo Antonio di Angelo Petrosino

La serie di Antonio

 

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