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Da anni le linee guida sull’apprendimento prediligono per tutte le fasce d’età le competenze chiave, anziché le conoscenze. Secondo il MIUR la scuola primaria è il luogo ideale per sviluppare competenze cognitive, emotive, sociali ed etiche. E se ci fosse una materia adatta a farle fiorire tutte? Grazie alla Filosofia, lɜ bambinɜ conosceranno l’evoluzione del pensiero e delle società attraverso le figure di filosofɜ che hanno cambiato la storia; e al contempo si metteranno in gioco con intuizione, inventiva e fantasia.
Un ampliamento del vocabolario e una maggiore capacità di dialogare e rapportarsi allɜ altrɜ sono i primi “effetti collaterali” positivi! Secondo uno studio condotto nel 2017 da EEF (Education Endowmend Foundation) sul metodo Philosophy for Children e, più in generale, sui benefici della Filosofia alla scuola primaria, tuttɜ lɜ alunnɜ che hanno preso parte alle lezioni filosofiche hanno poi migliorato le capacità di apprendimento anche in altre discipline curricolari, come la matematica, l’educazione civica, la storia e la propria lingua madre. La filosofia, dunque, si presta a un approccio multidisciplinare, legandosi a tutte le materie con attività e giochi. Fare filosofia con lɜ più piccolɜ significa, in sostanza, incontrarsi. Avvicinarsi alle loro domande – anche le più strambe – e metterle in relazione con il vissuto dei docenti e con la storia della Filosofia. E poi cercare insieme le risposte, perdersi, ritrovarsi, ma anche divertirsi, con tutta la classe. Un modello di apprendimento nuovo ed entusiasmante!
Per unire il sapere alla pratica, abbiamo pubblicato la collana Piccoli Filosofi, ma c’è bisogno di fare di più: introdurre la filosofia nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo e nei piani dell’offerta formativa (PTOF) già dalla Scuola Primaria, come il seme di una piccola rivoluzione.
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Negli ultimi anni il Ministero dell’Istruzione ha posto al centro la crescita intesa non solo come formazione intellettuale, ma anche come percorso per essere cittadinɜ attivɜ, consapevoli e responsabili. Dai principi della Costituzione italiana ai diritti umani, passando per la cittadinanza digitale e il rispetto per i beni comuni: la strada di Sonda per l’educazione civica segue proprio il tracciato delle Indicazioni Nazionali.
Anche l’agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile riunisce obiettivi fondamentali come la riduzione delle disuguaglianze e il diritto alla salute, oppure la parità di genere e l’accesso all’istruzione per tuttɜ. Non si è mai troppo piccolɜ per cominciare a guardare lontano! Gli obiettivi comuni sono chiari, le modalità per lavorarci sono variegate: noi abbiamo scelto libri illustrati, con testimonianze, giochi e attività didattiche, senza mai lasciare da parte i contenuti storici e sociali. Attraverso la lettura nascono spunti e occasioni per l’apprendimento cooperativo, alla scoperta di diverse culture, condividendo con la classe informazioni, domande e idee per un futuro migliore, già a partire dalla scuola primaria.
L’educazione civica offre percorsi trasversali e multidisciplinari, connette i saperi e le competenze, così che già al termine del primo ciclo d’istruzione ogni alunnə abbia solide basi per diventare un buon cittadino.
In occasione del lancio del Piano Nazionale per l’educazione al rispetto e delle Linee Guida Nazionali 2015, su spinta del MIUR è stato chiesto alle scuole di integrare il piano dell’offerta formativa (PTOF) in ragione dei principi guida della parità tra i sessi, del contrasto alla violenza di genere e a tutte le forme di discriminazione. Da dove partire, dunque? Sicuramente dal rapporto con sé stessɜ e lɜ altrɜ, per conoscere – fin dalla scuola dell’infanzia e primaria – diritti, libertà e confini, imparando a costruire relazioni basate su rispetto ed empatia. Una solida base per essere poi prontɜ ad accogliere le battaglie contro il razzismo, il maschilismo, l’abilismo e l’omobitransfobia, che pure sono parte integrante dell’educazione civica basata sulle leggi italiane e dell’Unione Europea, trasformando le scuole in laboratori di parità. I libri di Sonda sono strumenti per bambinɜ e ragazzɜ, ma anche per lɜ loro docenti: insieme è possibile giocare, discutere e riflettere al fine di riconoscere le differenze come una ricchezza. La pedagogista Irene Biemmi ha più volte individuato nei libri degli strumenti potenti per contrastare l’eredità che lasciamo allɜ più piccolɜ, fatta di un immaginario stereotipato e conservatore, e invece fare in modo che bambinɜ e ragazzɜ conoscano altre strade possibili per i loro sogni e la percezione che hanno di sé e del mondo intorno. Se i progetti per l’educazione di genere e all’affettività sono indispensabili, altrettanto lo sono i libri che la raccontano, con personaggi, illustrazioni e realtà stimolanti.
Quando si parla di educazione ambientale e alla sostenibilità (incluse nell’ambito dell’educazione civica) si capisce subito che ci si trova in una scuola moderna, pronta ad accogliere i bisogni del presente. Educare bambinɜ e ragazzɜ al rispetto per il pianeta, gli animali e il patrimonio paesaggistico è parte del senso di responsabilità e rispetto che la scuola coltiva in loro. Secondo le Indicazioni Nazionali del MIUR 2018, l’educazione ambientale passa anche dai piccoli gesti quotidiani, come la cura degli spazi comuni che lɜ più piccolɜ frequentano, dalle aule alle proprie case. Centinaia di consigli e attività da fare da solɜ o in gruppi sono contenuti nei libri che Sonda sceglie di pubblicare ogni anno. Scoprire la raccolta differenziata, evitare gli sprechi, conoscere le energie rinnovabili e l’ecosostenibilità è possibile fin dalla scuola primaria, ma non solo. Nel quadro PON 2014-2020 è evidenziata la spinta più importante che l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile porta con sé: creare la consapevolezza di far parte di una comunità, sia locale che globale. Ecco la forza di movimenti come il Fridays For Future, che proprio dalle ragazze e dai ragazzi sono nati: ricordarci che la sfida dell’ambientalismo può essere vinta soltanto insieme!
La pausa estiva è fondamentale per riposare corpo e mente dopo le fatiche dell’anno scolastico, per arrivare carichɜ all’inizio di quello nuovo. Ma è anche un’ottima occasione per vivere la lettura come momento di relax e crescita personale, come sottolineato anche dal Ministero dell’Istruzione nelle sue campagne estive, #30Libridamare o #Autorivistamare ecc. Il libro diventa ottimo compagno di viaggio e formazione, non importa se parliamo di scuola primaria, scuola secondaria di primo o secondo grado: ogni avventura in cui bambinɜ e ragazzɜ sono catapultatɜ e ogni finestra su una nuova realtà sono preziose. Tra i nostri consigli di libri per le vacanze ce n’è per tutti i gusti, li trovi tutti qui!