Edizioni Sonda

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Cacciatori di bufale

Riconoscere e smascherare notizie infondate nella realtà e nel Web
Isbn: 9788871068527
Pagine: 128
Anno pubblicazione: 2017
Collana:
Formato: 13 x 21 cm
Rilegatura: Brossura

14,00

Altri formati disponibili:

Verosimili, intriganti, quasi vere…
Tutte però inventate di sana pianta.
Bisogna saperle riconoscere subito e smascherarle, perché non sono mai innocue.
Questo libro spiega ai ragazzi (e ai loro genitori e insegnanti) come fare per non farsi menare per il naso dalla bufala di turno!

Lo yeti, le catene di Sant’Antonio, i coccodrilli nelle fogne, l’attacco alle Torri gemelle, lo sbarco sulla Luna… sono solo alcune delle più diffuse. Storie, create e tramandate per ingannarci. Ce ne sono di storiche, artistiche, linguistiche, mediatiche, geografiche, letterarie, perfino «paranormali».

Nella prima parte del libro, le autrici esaminano le più note e curiose: come sono nate e diffuse, perché sono fasulle.
Nella seconda, invitano insegnanti e ragazzi a scendere in campo e a diventare veri cacciatori di bufale, fornendo tutti gli strumenti e le spiegazioni per riconoscere le più famose e ricrearle con gli amici e i compagni di classe in esperimenti divertentissimi: dai cerchi nel grano alle uova mummificate, dalle foto ritoccate alle predizioni astrologiche.

Dopo aver letto questa guida, smascherare le «bufale» diventerà un gioco da ragazzi!

Curiosità

Il Vocabolario della Crusca ci ricorda che il termine “bufala” deriva dall’espressione “menare per il naso come una bufala”: in altre parole, portare a spasso qualcuno trascinandolo come si fa con i buoi e i bufali, per l’anello attaccato al naso.
Nel dialetto romanesco spesso indica, in analogia all’animale, una “persona ottusa e rozza” ma potrebbe anche derivare dalla “bufalata”, una festa toscana dove venivano fatte correre le bufale e si facevano giochi, scherzi e mascherate.
Oggi per bufale intendiamo notizie, o storie, o fatti di cronaca falsi, che giornali, radio, televisione, web diffondono come veri attraverso i canali della comunicazione verticale: quella che parte dall’alto (dagli organi d’informazione) e scende verso il basso, fino al cittadino. Se le bufale possono essere smentite abbastanza facilmente, le leggende metropolitane sono invece storie false che si diffondono attraverso la comunicazione orizzontale, e sono per questo quasi impossibili da smascherare.

Autorə

 Vive a Milano, dove lavora come giornalista al settimanale «Famiglia Cristiana». Autrice di albi illustrati e romanzi, molti dei quali tradotti all’estero, dirige la collana di narrativa Parco delle storie per Edizioni Paoline, ed è vicepresidente di ICWA (Associazione italiana scrittori per ragazzi).

Dellə stessə autorə

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