Edizioni Sonda

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Io lo faccio

Lo confesso: io l’ho fatto.

L’ho fatto da solo, spesso.

L’ho fatto in due.

L’ho fatto anche in tantissimi.

L’ho fatto gratis, per gusto mio.

L’ho fatto per ricavarne un utile.

L’ho fatto a pagamento.

L’ho fatto per strada, su un treno, in un parco, a casa di altri, durante una festa.

L’ho fatto in una libreria, in una biblioteca, in ospedale, in una casa di riposo, in un asilo nido, in un bagno.

L’ho fatto a letto.

L’ho fatto seduto, in piedi, sdraiato.

L’ho fatto anche per telefono, su uno schermo, ma più spesso, quasi sempre, con qualcosa in mano.

L’ho fatto per imparare o per capire.

L’ho fatto perché non capivo nulla.

L’ho fatto per coraggio, o per farmi coraggio, o per far coraggio a qualcuno.

L’ho fatto con persone che amo.

L’ho fatto con persone che non mi piacciono, ma quasi sempre con persone che mi piacciono.

L’ho fatto per fuggire, l’ho fatto per restare.

L’ho fatto furiosamente e pigramente.

L’ho fatto tutta la notte, tirando l’alba.

L’ho fatto col mio gatto.

L’ho fatto nella penombra, in piena luce, con una torcia elettrica, ma mai al buio.

L’ho fatto in viaggio.

L’ho fatto in albergo e a casa mia.

L’ho fatto con dei bambini, spesso. L’ho fatto con degli anziani. L’ho fatto con dei miei coetanei.

L’ho fatto per amore.

L’ho fatto per lavoro.

L’ho fatto senza chiedere permesso.

L’ho fatto spendendoci dei soldi.

L’ho fatto dopo aver visto un film, e pensando che era meglio che nel film.

L’ho fatto per ridere.

L’ho fatto per spaventarmi.

L’ho fatto di nascosto.

L’ho fatto in pubblico.

L’ho fatto pensando a supereroi, a maghi, a esseri strani.

L’ho fatto sentendomi braccato come nella Collina dei conigli, l’ho fatto piangendo, l’ho fatto ridendo.

L’ho fatto perché me l’hanno consigliato, perché mi hanno incuriosito, perché a volte me l’hanno anche ordinato (ma mi è piaciuto poco).

Dopo averlo fatto, a volte, mi hanno anche chiesto “ti è piaciuto?”.

Dopo averlo fatto, a volte, l’ho chiesto anche io.

L’ho fatto vantandomene e pensando che sono davvero bravo.

L’ho fatto anche vergognandomene, l’ho fatto rimanendo deluso: ma più spesso facendolo mi sono venute grandi idee.

L’ho fatto pensando di cambiare il mondo.

L’ho fatto sperando di far rimanere il mondo uguale nelle cose che mi piacciono, del mondo.

L’ho fatto con la musica o in silenzio.

A volte, quando non lo faccio, mi sento in colpa. Più spesso, sento che mi manca qualcosa.

L’ho fatto mangiando e a digiuno.

L’ho fatto facendo tardi.

L’ho fatto pensando a qualcuno.

 

 

L’ho fatto e lo faccio tutti i giorni.

Io leggo.

 

Lo dico, non perché pensi per questo di essere speciale: ma perché è bello, perché è una delle gioie della vita – perché fa parte della vita.

Io leggo.

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