Alle dieci e mezza mia madre e io eravamo soli in casa. Mi stavo un po’ annoiando e non sapevo cosa fare. Portare il mio cane ai giardini o chiamare Riccardo e fare una corsa in bici?
I compiti li avevo finiti, perciò avevo il sabato a mia completa disposizione.
A un certo punto ho sentito mia madre che diceva: “Come mai non funziona?”
Sono andato a trovarla nel bagno.
“Cos’è che non funziona?” le ho chiesto.
“La centrifuga. Non c’è verso di avviarla. Ci ho provato più volte, ma è inutile. Comunque devo stendere lo stesso, altrimenti i panni fino a stasera non asciugano. Speriamo che nessuno abbia steso ai piani di sotto. Purtroppo alcuni indumenti non centrifugati sgoccioleranno. Vai un po’ a controllare, per favore”.
Sono andato ad affacciarmi dal balcone che dà sul cortile e sono tornato da mia madre con notizie rassicuranti: “Non c’è appeso nemmeno uno strofinaccio”.
“Meno male. Mi dai una mano a stendere? Così faccio prima e mi metto subito a cucinare”.
Lei stendeva le lenzuola e i maglioni, io mettevo le pinze ai fazzoletti.
Stavamo per rientrare soddisfatti in casa, quando dal balcone sotto il nostro si è affacciata la signora Criscuolo. Ormai la conosco bene e sono convinto che se non litiga con qualcuno, considera sprecata la sua giornata.
“Ma bravi!” ha esclamato girando la faccia in su. “Proprio adesso che stavo per stendere io. Adesso come faccio, con tutta l’acqua che sgocciola giù? Credo che abbiate abbastanza soldi per pagare l’elettricità necessaria a far funzionare la centrifuga, no?”
“Purtroppo non funziona” le ha spiegato mia madre.
“Io devo assolutamente stendere”.
“Non può avere un po’ di pazienza? Tra un’oretta le maglie avranno smesso di sgocciolare”.
“Non posso aspettare. L’aria è fredda e per le quattro e mezza i panni non saranno asciugati”.
“Perché deve ritirarli proprio a quell’ora?” le ho chiesto io, incuriosito.
“Non sono tenuta a dire i fatti miei agli altri”.
“Purtroppo non so cosa fare” ha detto mia madre.
“Avrà pure uno stendino in casa, no?”
“Ce l’avrà anche lei” ho osservato io.
“Tu non fare il maleducato”.
“Lo stendino è già occupato” ha detto mia madre.
“Siete dei vicini impossibili! Protesterò con l’amministratore, potete starne certi”.
Dopo queste parole, la signora Criscuolo è rientrata in casa sbattendo la portafinestra.
Mia madre mi ha fatto cenno di rientrare.
“Scommetto che non l’ha nemmeno fatto il bucato” le ho detto. “Aveva soltanto voglia di litigare”.
“Può darsi, Antonio. Noi però abbiamo retto bene all’assalto e non abbiamo perso la testa. Grazie per il tuo aiuto”.
La serie del piccolo Antonio di Angelo Petrosino