Nessuno va molto d’accordo con Luna. Erica è contenta. Anch’io lo sono, con qualche riserva.
Ho notato che Luna si fa desiderare troppo da Nessuno. Quando Nessuno vuole giocare con lei, deve quasi pregarla in ginocchio.
Luna si stiracchia sul divano, si lascia annusare, e si mette a dormire.
Ma si vede che fa finta. Ogni tanto socchiude un occhio, dà una sbirciata intorno, lo richiude, e solo quando si accorge che Nessuno, stanco di sollecitarla col muso, sta per andarsene, apre tutti e due gli occhi, sbadiglia, si mette sulle quattro zampe e salta sul pavimento.
Nessuno la segue. Di solito vanno nel salotto, dove c’è un tappeto di moquette per terra, e cominciano a fare la lotta.
Nessuno fa molta attenzione a non farle male. La gatta, invece, si permette di sfoderare le unghie, anche se, finora, non ha mai graffiato il mio cane.
“Non essere troppo servizievole con lei” dico a Nessuno, quando mi segue nella mia camera per farmi compagnia la notte. “Mi sembra un po’ superbiosa, non ti pare?”
Ma poi penso che Nessuno voglia solo essere protettivo nei suoi confronti. Lui così grande, lei così piccola.
Un giorno ho avuto una discussione in proposito con mia sorella.
“Luna si fa ubbidire da Nessuno” le ho detto. “Sembra che voglia comandarlo a bacchetta”.
“Non dire sciocchezze. Comunque mi piace che abbia una sua personalità. Sta prendendo da me e la sto educando come si deve”.
“Non fartela somigliare troppo”.
“Con me è affettuosissima, con gli altri fa bene a pretendere rispetto. E per questo che ho voluto una gatta”.
“E se avessimo trovato un maschio?”
“Sarebbe andato bene lo stesso. Ma sono contenta di come sono andate le cose. Io credo nel destino. Sono certa che Luna e io eravamo destinate a incontrarci e tu sei stato lo strumento che ha permesso l’incontro. Ti ringrazio, naturalmente, anche sei stato soltanto un elemento accessorio in questa storia”.
“Ho sempre pensato che ragioni in modo strano”.
“Cosa credi? Io sono creativa e coltivo il pensiero divergente. Perciò ho occhi più acuti degli altri”.
“Non stare a vantarti troppo”.
“E’ la verità. Nostro padre ha fatto la sua parte. Lui non mi ha mai tarpato le ali e mi ha sempre incoraggiata ad essere me stessa. Del resto, non poteva fare diversamente. Se no sarebbe stato incoerente. I personaggi dei suoi libri danno sempre prova di libertà di pensiero”.
“Stavamo parlando del mio cane e della tua gatta”.
“Tutto si tiene, Tonino. Comunque io considero Luna e Nessuno entrambi come miei. E tu faresti bene ad avere lo stesso atteggiamento nei confronti di Luna”.
In realtà Luna mi piace. Quando Erica non c’è, viene a trovarmi e si struscia contro le mie gambe. Ma non ha gli occhi di Nessuno e il suo sguardo fedele e sicuro.
La serie del piccolo Antonio di Angelo Petrosino