Edizioni Sonda

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Ritorno del Medioevo

A Erica non ho riferito l’esito della mia prima ricerca con Riccardo. Non credo che mi avrebbe preso in giro, perché le sto facendo un favore. Ma forse non sarebbe riuscita a trattenersi dal dirmi: “Se aveva la medaglietta, non poteva essere un randagio”.
“Stasera ci spostiamo in un’altra zona” mi ha proposto Riccardo. “Verso le case popolari”.
“Sei sicuro che non ti secca perdere tempo per questa cosa?” gli ho chiesto:
“Macché, potrebbe essere persino divertente. Voglio proprio vedere che razza di gatto riusciremo a procurarci”.
“Che cos’hai in quella busta?”
“Due paia di vecchi guanti di pelle. Uno per me, uno per te”.
“A cosa ci servono?”
“Credi che un gatto, sia pure piccolo, si lasci prendere facilmente? Che ne sa che finirà in una casa dove sarà coccolato e nutrito a vita? Si difenderà con le unghie e con i denti per non lasciarsi catturare. Questi guanti servono per non farci straziare le mani dalle sue unghie affilate”.
Anche nella zona suggerita da Riccardo, però, non c’erano tracce di gatti.
“Qualcuno deve averli fatti fuori tutti, non c’è altra spiegazione, Tony”.
“Possibile?”
“Possibile. Lo sai che un tempo i gatti erano considerati alla pari dei diavoli? Ho visto un documentario che ne parlava. Inoltre si diceva che andassero molto d’accordo con le streghe”.
“Riccardo, stiamo parlando del Medioevo”.
“Ho sentito dire che sta per ritornare”.
“Che cosa?”
“Il Medioevo. E’ una voce che corre su internet”.
“Dai, continuiamo a cercare. Prima, però, apro una scatoletta di carne, riempio il piattino e lo metto bene in vista sotto quel lampione. Se ci sono gatti in giro, il profumo li attirerà. Noi, intanto, ci nascondiamo dietro quell’angolo e aspettiamo”.
“Mi sembra una buona idea, Tony.  Ma se abbiamo a che fare con gatti di intelligenza superiore alla media, forse non si lasceranno ingannare. Speriamo solo che siano molto affamati. In tal caso l’intelligenza non gli servirà a nulla e si tufferanno sulla carne”.
Ho aperto la scatoletta, ho versato la carne nel piattino e l’ho messo sotto il lampione.
A un certo punto abbiamo visto arrivare una donna anziana, con un foulard in testa e una borsa di tela al braccio.
Quando si è fermata perplessa davanti al piattino, ho chiesto a Riccardo: “Chi sarà?”
“Forse una senzatetto che non ha ancora cenato”.
“Non ne ha l’aspetto”.
“Che cosa facciamo, Tony?”
“Vediamo se passa oltre”.
Ma quando si è chinata sul piattino e lo ha sollevato da terra per annusarlo, abbiamo deciso di uscire dal nostro nascondiglio.


 

La serie del piccolo Antonio di Angelo Petrosino

La serie di Antonio

 

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