Da un paio di settimane, sul muro esterno della scuola sono comparse delle scritte marchiate con delle bombolette spray.
Il custode è furioso.
“Fannulloni, teppisti, barbari, criminali” chiama gli autori di quell’”obbrobrio”.
“Chi può essere stato?” gli ha chiesto Riccardo stamattina.
“Io un’idea ce l’avrei” gli ha risposto il custode. “Sicuramente si tratta di qualche ex alunno che ha il dente avvelenato contro la scuola. Uno che non studiava e che prendeva brutti voti sulle pagelle. Ma se lo scopro, non gliela faccio passare liscia”.
“E come pensa di fare?” gli ho chiesto io. “Gli autori scriveranno di notte”.
“Credi che non sia capace di stare sveglio se lo voglio? Mi apposto nel mio gabbiotto e lo fotografo con un flash più chiaro del sole a mezzogiorno. Ma non ditelo a nessuno”.
“Si fidi di noi, Rocco”.
Riccardo e io abbiamo un buon rapporto col custode e non gli abbiamo mai fatto scherzi. Anzi, una volta gli abbiamo restituito le chiavi della palestra che un ragazzo di terza aveva nascosto nel bagno. Ce n’eravamo accorti io e Riccardo e, senza dare nell’occhio, le avevamo recuperate.
“Figurati se salto l’ora di palestra” mi aveva detto Rick. “E’ l’unica ora in cui posso rifiatare”.
Rocco ci aveva ringraziati.
“Avete visto chi le ha nascoste?”
“Non vorremmo fare le spie, Rocco”.
“Attenti a non diventare omertosi, ragazzi. Vabbè, grazie lo stesso. Non le lascerò più incustodite nel gabbiotto. Anzi, da oggi in avanti le terrò sempre in tasca”.
Quanto alle scritte, io e Rick non sappiamo cosa pensare. E’ vero che un paio sono contro con la scuola.
Una dice: “Sei stata il mio purgatorio. Ma ora ho imparato a volare”.
Un’altra afferma: “Asino io? Asini voi. Pentitevi”.
Le altre, però, hanno tutt’altro tono.
Due giorni fa ne è stata scritta una che dice: “Ho cominciato a vivere non quando sono nato, ma da quando ho incontrato Mariastella”.
E un’altra: “Quando mi baci, mi squaglio come neve al sole”.
Oggi Riccardo mi ha chiesto: “E se ne scrivessimo una noi?”
“Stai scherzando? Prima di tutto non abbiamo una bomboletta spray”.
“Si può comprare”.
“E poi non potremmo uscire di notte”.
“Tu che cosa scriveresti se potessi?”
“Non mi viene in mente nulla, Rick”.
“Che ne dici di :«Niente compiti a fine settimana. Abbiamo bisogno di ricaricarci»?”
“Pensa se ci scoprisse Rocco. Si sentirebbe crollare il mondo addosso”.
Intanto stamattina c’era una nuova scritta: “Cos’è la libertà? Scrivete qui la vostra risposta”.
Quando Rocco l’ha letta, è diventato rosso di rabbia ed è corso a cancellare quell’invito che non prometteva niente di buono.
La serie del piccolo Antonio di Angelo Petrosino