Ho incontrato Mario Lodi dopo aver letto un suo appello su Tuttolibri de La Stampa. Il suo giornale A&B (Adulti e Bambini), che aveva sempre avuto una diffusione locale (anche come allegato al quotidiano provinciale) e una distribuzione amatoriale, era maturo per fare un salto di qualità professionale.
Siamo nel 1988 e il tema dell’espressività infantile è molto sentito dagli insegnanti. Come casa editrice cerchiamo di dare il nostro apporto sviluppando un nuovo progetto editoriale in cui A&B confluisce. Il nuovo mensile si chiama Il giornale dei bambini: un nome antico (si chiamava così il giornale che dal 1881 pubblicò a puntate Pinocchio) per un periodico che raccoglie i migliori testi e illustrazioni realizzati da bambini e selezionati da Mario Lodi, accanto a brevi racconti e testi dei migliori autori italiani ed europei. Una nuova generazione di scrittori per ragazzi stava emergendo negli anni ’80.
Collaborano alla rivista autori e illustratori straordinari – di cui alcuni agli esordi – come Roberto Piumini, Ersilia Zamponi, Chiara Carrer, Pietro Formentini, Angelo Petrosino, Giuseppe Pontremoli, Chiara Rapaccini, Roberto Pittarello, Franco Matticchio, Guido Quarzo, Danilo Manera, Anna Parola, Donatella Ziliotto, Pia Valentinis, Marino Cassini, Maria Battaglia, Mirek, Anna Lavatelli, Beatrice Solinas Donghi. Oltre ad autori internazionali come Christine Noestlinger, Marc Soriano, Zlata Filipovic, Cécile Gagnon, Evelyne Reberg, Erwin Moser.
E naturalmente tanti bambini. Questo mix di scrittura infantile e professionale piacque al pubblico. Raggiungemmo i 1.800 abbonamenti entro il primo anno, e le 4.000 copie vendute tra librerie, circoli, biblioteche, associazioni educative.
Nel 1990 esplose il fenomeno Io speriamo che me la cavo. La scrittura dei bambini era diventata oggetto di grande attenzione didattica e mediatica, ma fine a se stessa, spiata da una sorta di voyerismo verso l’eccezione infantile. Mario Lodi tenne sempre alta la bandiera di una funzione educativa, di un esercizio per crescere, di un allenamento per la vita della scrittura dei ragazzi. Nel 1989 ricevemmo il Premio Cento per Il giornale dei bambini.