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Nel pensiero di Bobbio, la pace è quasi una stella polare nella costellazione dei fini supremi a cui l’umanità ha sempre aspirato. In questa costellazione vi sono i diritti dell’uomo, che ogni guerra calpesta, e che si propongono invece come la ricchezza etica di una possibile pace ultima, non più destinata a rivelarsi una fragile tregua tra due guerre. Ma la pace così intesa non è soltanto un’aspirazione: diventa il massimo problema, che trasforma l’antitesi tra pace e guerra in modo da rendere improponibile e assurda una scelta tra i due termini.
Condizione essenziale per una pace che non abbia più la guerra come alternativa è, secondo Bobbio, la democratizzazione del sistema internazionale, cioè la creazione del potere di un «terzo» non dispotico al di sopra delle parti, in grado di risolverne i conflitti evitando il ricorso alla violenza. Per questa via pace e democrazia confluiscono nell’ideale della nonviolenza, definito dallo stesso Bobbio «il momento utopico» di questo libro, che fa da contrappunto all’analisi realistica e disincantata della difficoltà del problema.
Ma Bobbio mostra che, se il terzo è tuttora assente, non sono del tutto assenti segni premonitori di un possibile progresso verso la meta ideale. In un certo senso, anche questo libro è uno dei segni positivi. Non è un libro per soli studiosi.
È un libro per l’educazione alla pace. Il volume è curato da Pietro Polito.
Autorə
Norberto Bobbio (Torino, 1909-2004) aderisce al Partito d’azione fin dal 1942 e partecipa alla Resistenza.Filosofo del diritto e della politica, ha insegnato a Siena tra il 1938 e il 1940 e a Padova tra il 1940 e il 1948. Presso l’Università di Torino, ha insegnato filosofia del diritto dal 1948 al 1972 e filosofia della politica dal 1972 al 1979. Ha scritto numerose opere su argomenti di natura filosofica, giuridica, etica e politica, che hanno suscitato un ampio dibattito nella cultura italiana e internazionale. Come testimone del suo tempo, ha scritto Il profilo ideologico del Novecento (1987) e vari ritratti di contemporanei, raccolti nei tre volumi: Italia civile (1986 e 1994); Maestri e compagni (1984 e 1994); Italia fedele (1986 e 1995). Nel 1984 è stato nominato senatore a vita. Nel 1997 ha pubblicato la sua autobiografia. Ha ricevuto la laurea honoris causa da molte università; nel 1994 ha vinto il Premio Balzan e nel 1995 il Premio Agnelli.