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Edizioni Sonda

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Malapolvere

Una città si ribella ai «signori» dell’amianto
Isbn: 978 88 7106 700 1
Pagine: 232
Anno pubblicazione: 2010, 2013
Collana:
Formato: 13×21 cm con alette
Rilegatura: Brossura

Altri formati disponibili:

Nel 1901 l’austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto e lo battezza Eternit (dal latino aeternitas, eternità). Fino alla fine degli anni Ottanta è proseguita così la lavorazione dell’amianto che ha provocato in diversi territori italiani un gigantesco disastro ambientale e procurato nella popolazione migliaia di lutti per mesotelioma, asbestosi e tumore polmonare tra gli ex operai e i cittadini.
In particolare Casale Monferrato, dove l’Eternit ha uno degli stabilimenti più grandi che impiegava fino a 2.000 lavoratori, è diventata la città simbolo di una tragedia sociale. Da diversi anni la città è diventata il simbolo di una tragedia sociale: migliaia di lutti per mesotelioma, asbestosi e tumore polmonare, dalle proporzioni ormai nazionali e… destinati a durare.
Sul sospetto della malattia è costruito il racconto iniziale. La seconda parte è dedicata alle testimonianze di donne malate, o vedove, o figlie, o sorelle, tutte travolte, in qualche modo, dalla polvere. Segue la cronaca di decenni di rapporto con la lavorazione dell’amianto, di sviluppo economico, di malattie professionali e di battaglie nei luoghi in cui la produzione è stata più radicata (Casalese, Cavagnolo, Rubiera dell’Emilia, Bagnoli di Napoli).

La conclusione è una lettera aperta ai «signori dell’amianto», lo svizzero Schmidheiny e il belga de Cartier, ancora più attuale dopo il verdetto del processo emesso nel febbraio 2012, che li condanna a 16 anni per disastro doloso: una richiesta precisa e determinata a contribuire alla scoperta di una cura che guarisca dai danni della «malapolvere».

Un unico volume che racchiude:

  • Un libro-inchiesta della giornalista Silvana Mossano: trent’anni di amianto e di sviluppo economico, ma anche di malattie e morte.
  • Un libro-teatro: il testo teatrale di Laura Curino, ispirato al testo di Malapolvere.

 

Il 19 novembre 2014 una sconcertante sentenza emessa dalla Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di appello (che prevedeva la condanna a 18 anni di reclusione nei confronti del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di disastro ambientale doloso) per intervenuta prescrizione nell’ambito del processo Eternit.

Curiosità

Dopo aver letto il libro di Silvana Mossano, in Laura Curino è scattato quel «clic» che l’ha fatta cominciare a scrivere un testo teatrale: le sue sono parole di poesia, veicolo di conoscenza, ma anche di solidarietà, di consolazione e di energia.
È nato così lo spettacolo teatrale Malapolvere. Veleni e antidoti per l’invisibile, che dal 2012 viene portato in tournée nei migliori teatri e nelle scuole di tutta Italia con successo di pubblico e critica. Al posto delle persone, sul palcoscenico si avvicendano le «cose», testimoni muti di questo scempio ma a cui non è sfuggito un solo granello di puvri: un albero, un aspirapolvere, una bicicletta, le acque, la torre, una fontana, una statua equestre, un castello, un libro… Personaggi che arrivano al cuore e alla ragione. Alternando, come nella vita, il riso e il pianto.
Dialoghi inventati (ma basati su notizie e dati certi) si avvicendano all’informazione diretta. Un testo d’impatto, difficile da dimenticare, godibile anche con la semplice lettura in questo straordinario doppio volume.

Autorə

Silvana Mossano è nata nel 1957 a Casale Monferrato, dove ha iniziato il mestiere di giornalista al bisettimanale «Il Monferrato» con servizi in campo scolastico, sociale, sanitario e, poi, di cronaca nera e giudiziaria. La mescolanza di queste esperienze le ha fatto incrociare la strada dell’amianto con implicazioni giudiziarie e, soprattutto, umane. Ha mantenuto questi interessi anche quando è passata, nell’86, al settimanale «La Vita Casalese» e, dall’89, al quotidiano «La Stampa», per il quale lavora attualmente.

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